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[:it]Segreti di Famiglia @Teatro Vittoria[:]

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Segreti di famiglia

 3-15 ottobre

di Enrico Luttmann
regia Marco Maria Casazza
con Viviana Toniolo e Stefano Messina
produzione Attori & Tecnici

In prima assoluta, apre la stagione del Teatro Vittoria la nuova produzione di Attori&Tecnici che nasce, innanzitutto, da un’esperienza emozionale condivisa da molti membri della Compagnia dopo aver letto il meraviglioso testo di Enrico Luttmann. Prima fra tutti la direttrice artistica Viviana Toniolo che subito ha riconosciuto le potenzialità drammaturgiche di quest’opera.  La Compagnia ha da sempre rivolto una particolare attenzione alla nuova drammaturgia contemporanea, come testimoniano il lavoro artistico e le numerose regie firmate da Attilio Corsini e Stefano Messina.

Quest’ ultima opera è una commedia su una donna tenace, imperfetta e irresistibile.
Grazia ha un caratteraccio. Grazia ha un senso dello humour caustico. Grazia vuole fare le cose a modo suo. Grazia ha molti segreti che il figlio Adamo ignora: una scatola di lettere nascosta in cantina, un tubino nero alla Audrey Hepburn mai indossato, e l’ultimo, il più grande, Grazia ha un tumore ai polmoni. Lui, commediografo in crisi, va a trovarla e sono subito scintille. Ma anche Adamo ha i suoi segreti. L’approssimarsi di quella “data di scadenza” porta a galla vecchie storie che parevano destinate a rimanere sepolte per sempre e le carte di entrambi vengono scoperte. Quando Grazia decide di non aspettare che la malattia la porti via a poco a poco ma di andarsene come, quando e con chi vuole, Adamo avrà un nuovo dilemma da affrontare. Una donna che si rifiuta di diventare una diagnosi, che sceglie di vivere in piedi fino all’ultimo, che sceglie anche come concludere la propria vita e in compagnia di chi. Una commedia, sì, perché  a dispetto degli errori commessi e della paura per quello che verrà, la relazione che Grazia instaura con suo figlio Adamo la rende capace di affrontare tutto questo restando viva, persino ridendo.

Tra verità rivelate a denti stretti, schermaglie, bilanci e frecciate indimenticabili, Grazia rivive nel racconto di suo figlio, drammaturgo in crisi in fuga dalla soap-opera. Ricordandola, Adamo compone a poco a poco un mosaico, la mappa di un viaggio alla ricerca dell’autenticità. Una mappa che lui sarà in grado di leggere solo dopo, quando lei non ci sarà più.  Difficile dire se i segreti disseppelliti da entrambi dopo decenni siano scheletri o tesori. Di certo niente, neanche Adamo, sarà più come prima. È questa la più grande eredità che sua madre gli possa lasciare.

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