“DUMBO”, di Tim Burton @CINEMAADRIANO di Roma
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E bello perdersi ancora. E’ bellissimo smarrirsi nuovamente in quella sconfinata gentilezza e dolcezza, in quei meravigliosi occhi blu che solo il cucciolo Dumbo ci può regalare. E il suo amore, il suo attaccamento alla madre supera tutto. I propri limiti possono essere superati, se si hanno le buone basi si può arrivare a fare tutto: anche volare.
Con “DUMBO”, il nuovo film della DISNEY nelle sale cinematografiche dal 28 marzo 2019, Tim Burton ci è riuscito ancora. A comunicarci la sua poesia soprattutto, a farci entrare nel suo immenso regno personale dove tutto è possibile, dove tutto è illuminato da magia e marinato in un giusto mix di speranza e disperazione. Dove fantasia e realtà spesso si scambiano di posto, sorprendendoci, non permettendoci di distinguere, a volte, la differenza tra le due.
Nel suo film ritroviamo tutto quello che ci è stato regalato emotivamente dal cartone animato. Certo, alcuni personaggi hanno dovuto passare il loro testimone ad altri per permetterci di assaporare a pieno la storia in maniera più “realistica” (si tratta pur sempre di un LIVE ACTION, anche se tratto da un cartone animato, tratto a sua volta da un libro di illustrazioni per bambini molto particolare, un ROLL A BOOK scritto da Helen Aberson e Harold Pearl), ma il risultato dobbiamo dire che è veramente piacevole. La cicogna, gli elefanti, Il topolino Timoteo, i corvi e le altre creature lasciano la parola agli esserei umani che devono interpretare e svelare una trama per noi famosa, per loro sconosciuta.
E il mondo della fantasia che ben amiamo diventa, anzi, si conferma reale. Il dramma degli esseri umani guarnisce la storia in maniera più ricca ed appassionata, permettendoci di immedesimarci a pieno con il pachidermico cucciolo. E di completare con lui un bellissimo viaggio che porta attraverso dolcezza, difficoltà della vita, amore, senso di perdita, umanità, raggiro, splendore, sconfitta, rinascita ed infine libertà. Tornano anche gli Elefanti Rosa: non frutto di una sbronza colossale questa volta, ma di un bellissimo numero che fa parte del meraviglioso mondo circense perfettamente rappresentato dapprima in forma “spartana” e poi “lussuosa”.
Cast eccezionale e stellare per questa pellicola, a partire dal regista si firmano a seguire artisti come Colin Farrel, Michael Keaton, Danny De Vito, Alan Arkin ed Eva Green. Ognuno di loro caratterizzato in distinti personaggi completamente diversi l’uno dall’altro: il padre responsabile e timoroso per il suo futuro e quello dei suoi figli; l’imprenditore senza scrupoli che non si ferma davanti a nulla pur di poter salire sempre più in alto, sulla pelle degli altri; l’altro impresario, quello più simile anch’esso ad un genitore preoccupato per il suo amato figlio/circo, che fa passi falsi ma che alla fine si riprende sempre; il ricco produttore che non guarda in faccia nessuno, guidato solo dal dio denaro; la carismatica e bella acrobata che è inizialmente superba ma che poi cede alla dolcezza di un padre innamorato dei suoi figli.
C’è di tutto in questo film. Ma soprattutto c’è il gusto della rievocazione, di quello che noi provammo guardando e fantasticando quei disegni animati, ascoltando quelle splendide canzoni, osservando il dipanarsi di quella semplice trama. I bambini di oggi riusciranno a riassaporare grazie a questi meravigliosi interpreti le nostre stesse emozioni. E li invoglierà sicuramente allo stesso modo ad essere accompagnati dai loro padri e madri nella visione del classico del 1941.
Per un futuro ed un passato che si mescolano insieme, con dolcezza, come quelle due proboscidi che si accarezzano tra le sbarre di una prigione che non può niente davanti all’amore di un genitore per il proprio figlio…
PAOLO RICCI