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Me and the Devil – Maria Elena Cristiano

Inauguriamo questa nuova rubrica letteraria a pochi giorni da Halloween, così ho pensato di consigliarvi un bel libro adatto al momento. E’ un horror crossover perché l’autrice è riuscita ad intrecciare saggiamente e magistralmente la biografia del chitarrista degli anni ’30 Robert Johnson, a una storia di fantasia ma con delle basi di realtà. I protagonisti sono quattro spiantati e poco talentuosi musicisti rock di un sobborgo di Los Angeles, che bramano il successo, la gloria e tutto ciò che comporta ottenerlo. Purtroppo per loro, gli unici posti dove vengono ingaggiati sono degli infimi locali di seconda categoria, dove tutti gli sforzi per farsi notare risultano vani. Poi Frank, il chitarrista della band, si ritrova  per caso ad un concerto di una tribute band di  Robert Johnson. Ne rimane talmente stregato che non riesce più a togliersi dalla testa quella musica, vuole ascoltarla di nuovo, rivivere quella sensazione di estraniazione che aveva provato al concerto. Così si reca in un negozio di dischi e strumenti musicali chiamato “The House of Blues,” dove Louis, l’anziano proprietario, gli racconta la leggenda che viene tramandata da anni su come Robert Johnson abbia ottenuto il successo, ovvero  vendendo l’anima al diavolo. Da quel momento in poi la vita di Frank e quella dei suoi amici non sarà più la stessa. Saranno inglobati in un vortice di successo e droga, sesso e violenza, depressione e allucinazione, fino a quando non si ritroveranno ad essere nello stesso tempo vittime e aguzzini, manipolati, in ogni caso, dalla stessa entità malefica, ovvero Satana. Una trama originale, credibile e coerente fino alla fine, che tiene il lettore incollato alle pagine tramite un filo sottile di tensione che non consente di chiudere il libro prima di averlo finito. I personaggi sono tutti ben strutturati, sia caratterialmente che psicologicamente. Frank, il protagonista è un ragazzo che ha avuto un’ infanzia difficile e nonostante le droghe, l’alcool e gli eccessi, risulta avere un anima “più evoluta” rispetto a quella dei suoi amici. E’ per questo che Satana se ne innamora e la vuole corrompere. E poi c’è lui, il “Diaballo”, colui che separa qualsiasi cosa sia unita, come un amicizia, un amore, l’anima e il corpo. Appare in carne e corna con tanto di puzza sulfurea e fare beffardo; a tratti sembra che voglia farsi sconfiggere, come se stesse recitando un ruolo assegnatogli nella notte dei tempi che non lo diverte più. Non è il solito diavolo, non ha la testa da caprone e non compare tra le fiamme, bensì è un uomo distinto, ben vestito, senza volto e dai mille volti, come a significare che lui è la rappresentazione della parte oscura racchiusa dentro ognuno di noi.  Lo stile è scorrevole, godibile, crudo e cinico quando la storia lo richiede, con un perfetto uso dello show don’t tell che permette al lettore di immedesimarsi e di provare quelle forti emozioni che travolgono i protagonisti della storia. Bella l’ambientazione che fa da perfetta cornice alla trama. L’autrice riesce a farci vivere sia l’atmosfera fumosa e alcolica dei club degli anni trenta, sia l’esaltazione isterica delle folle nei concerti rock degli anni ottanta. I dialoghi sono talmente verosimili che danno la sensazione di leggere una storia realmente accaduta. Notevole come l’autrice riesce a far trasparire in ogni momento l’evoluzione caratteriale e psicologica dei personaggi, la loro discesa verso la pazzia, l’inconsapevolezza delle azioni, l’onnipotenza che spesso deriva da un successo immeritato e inaspettato. Finale con colpo di scena, che lascia l’amaro in bocca e fa sperare in un secondo volume, un sequel che in qualche maniera ci tranquillizzi, regalandoci l’agognata e completa vittoria del bene sul male. Una storia che rimane dentro, graffiando l’anima e portando il lettore a riflettere sul significato intrinseco dell’esistenza di Dio e di Satana, come se l’uno senza l’altro non avessero modo di esistere. Un horror che racconta fatti che possiamo ascoltare tutti i giorni in un qualsiasi telegiornale, così che viene da domandarsi  se non sia davvero il demonio a provocare tutte queste brutture. Un libro che fa riflettere, catartico, da leggere assolutamente. Sonia Lippi

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