“IL RICHIAMO DELLA FORESTA” di Chris Sanders @cinemamoderno di Roma
La narrativa è importante, in ogni sua forma e traduzione. Questo film inizia e si conduce per tutta la sua durata rispettando questo canone in maniera invidiabile. La storia viene affidata alla lettura dei passi più importanti del testo di Jack London dalla voce di Harrison Ford (in italia dallo storico Michele Gammino). E’ il racconto di BUCK un cane che, all’epoca del boom dei ricercatori d’oro viene rapito da un gruppo di malviventi per essere rivenduto come cane da traino di slitta. Tutta qui in realtà la trama. Ma è il viaggio di questo amico dell’uomo che è importante. E come lo si racconta.
BUCK (interpretato digitalmente da Terry Notary) nasce nella agiata proprietà del giudice Miller della Valle di Santa Clara in California, tenuto in considerazione ed addirittura rispettato dalla gente della città. Viene notato dai alcuni malviventi che contrabbandano animali e che lo strappano dalla sua vita “normale” e lo conducono in un ambiente per lui inospitale, sconosciuto, selvaggio. Compagni di viaggio saranno altri cani che hanno subito la stessa sorte, un agente postale (Omar Sy) che lo prende subito in simpatia e lo porta con se nelle sue prime esperienze sulla neve, un dandy arrivista (Dan Stevens) attirato dalla luccicanza della fortuna che si può guadagnare attraverso la corsa all’oro e ultimo ma non ultimo John Thornton (Harrison Ford) che lo incontra nelle varie fasi del suo tragitto e lo accompagna nel finale della storia.
La cosa più importante da capire nel racconto di London è il “percorso” attraversato nella vita di questo cane, il suo sentiero. Buck passa da cane agiato a selvaggio e combattente esemplare canino della foresta. Questo dopo averne percepito dapprima e poi seguito il “Richiamo”. C’è una natura in tutto, nelle cose e negli esseri viventi. Al giorno d’oggi questa si confonde, deviata ed evoluta anche in altro attraverso le scoperte tecnologiche e linguistiche. L’uomo come facente parte del regno animale dovrebbe svegliarsi alle prime luci del sole e addormentarsi all’oscurità, come tutti gli altri esseri viventi del suo pianeta. Ma da quando ha inventato la luce artificiale non è più così. giorno e notte sono ancora definiti ma le abitudini umane si sono rimescolate nel tempo del loro effettivo utilizzo. Si vive ancora il giorno e si riposa la notte , ma si fa anche il contrario… e tutti gli animali che ci fanno compagnia nel nostro quotidiano, come i cani appunto, risentono enormemente della nostra influenza. Il viaggio di Buck si trasforma quindi nel viaggio dell’uomo: un viaggio all’incontrario che ritorna alle sue origini. Per Riscoprirsi, rivalutarsi, accettarsi per quello che si è veramente, senza artifizi.
Il film è coinvolgente, commovente, ilare, drammatico e divertente. la regia di Chris Sanders si rivela un giusto mix che è adatto a tutta la famiglia.
Ed è importante vederlo come portarci i propri figli perché un ottima introduzione alla voglia di leggere il libro sia per i più grandi che per i più piccoli.
PAOLO RICCI