“IO C’E’” di Alessandro Aronadio ANTEPRIMA@CINEMA MODERNO di Roma
[:it]
Regia di: ALESSANDRO ARONADIO
con: EDOARDO LEO, MARGHERITA BUY, GIUSEPPE BATTISTON, MASSIMILIANO BRUNO, GIULIA MICHELINI
Prodotto da: FULVIO e FEDERICA LUCISANO
Una produzione e distribuzione: ITALIAN INTERNATIONAL FILM con VISION DISTRIBUTION
“IO C’E’” è una commedia. Che parla di religione.
Subito ci verrebbe da pensare o da dire che fare commedia su un tema del genere non sia una bella cosa: “perché la religione è una cosa seria!”
Ma cos’è una commedia? Andiamo alle origini.
La parola “COMMEDIA” ha un significato etimologico sorprendente: derivante dal greco antico avrebbe infatti vari significati e derivazioni che oggi potremmo tradurre come “Corteo Festivo”, “Canto” o “Canto del villaggio”. Ma la cosa più sorprendente è che descriveva cortei e canti festivi che servivano a scongiurare disgrazie, sempre e comunque dirette al favore degli dei!
In quale migliore maniera quindi si potrebbe parlare di religione?
E lo ha fatto ALESSANDRO ARONADIO con questo film. Genialmente.
Come si evince dal trailer il protagonista Massimo (EDOARDO LEO) decide di creare una sua personale religione per trovare il modo di non pagare le tasse e risollevare le sorti del suo bed e breakfast “MIRACOLO ITALIANO”.
Scopre infatti che i luoghi di culto (di ogni religione) accettano solo donazioni che arricchiscono le loro casse. Esentasse.
Chiede quindi e ottiene l’aiuto di sua sorella Adriana (MARGHERITA BUY) commercialista e dello scrittore fallito Marco (GIUSEPPE BATTISTON) per essere assistito a livello burocratico e teologico. Nasce così lo “IONISMO” una religione allettantissima che racchiude il meglio (the best of) di tutte le religioni ma che soprattutto mette in primo piano se stessi, le persone, al di sopra di tutto: “non avrai altro dio all’infuori di te!”. Simbolo e icona sacra perfetta è… lo specchio, che riflette l’immagine del fedele. Affascinante anche per la funzionalità, perché spesso l’immagine riflessa non ci piace, la guardiamo con amarezza e questo ci invoglia a cambiare le cose, migliorarle. Un credo che porta la gente a riappropriarsi della loro felicità, insomma.
E la trama si concretizza. Durante tutta la pellicola ci troviamo ad assistere a vicende di crescita del credo che ci fanno sorridere e ridere ma ci lasciano spessissimo anche sorpresi, colpiti dallo sviluppo di alcune delle fasi. Perché la cosa più bella è che attraverso la rocambolesca crescita di questo culto si percepiscono anche enormi profondità. Come che l’appartenenza a qualcosa del genere, a un gruppo, ti restituisce un’identità, a volte la tua. Ma soprattutto che la gente ha bisogno di credere, perché senza credere in qualcosa si è persi. E spesso, troppo spesso, anche alle bugie.
Il film non fa il verso o prende in giro i profeti di vecchie e nuove religioni: al contrario! Gli attori sono bravissimi: tutto il cast, con la sua recitazione, seppur in tono leggero, ha attraversato un concreto percorso attoriale che restituisce perfettamente la realtà. La regia ha il giusto ritmo e coglie gli ingredienti perfetti per dare il giusto sapore, la struttura della trama è credibilissima e reale: il film quindi funziona, senza insultare o ridicolizzare.
Finalmente una commedia. Una commedia italiana che racconta come una volta, col riso amaro, la bellezza della miseria umana e materiale. Che fa sorridere e ridere, ma che soprattutto fa pensare.
PAOLO RICCI
https://www.instagram.com/p/BgoK7X2F6ED/[:en]“IO C’E’” di Alessandro Aronadio ANTEPRIMA@CINEMA MODERNO di Roma
Regia di: ALESSANDRO ARONADIO
con: EDOARDO LEO, MARGHERITA BUY, GIUSEPPE BATTISTON, MASSIMILIANO BRUNO, GIULIA MICHELINI
Prodotto da: FULVIO e FEDERICA LUCISANO
Una produzione e distribuzione: ITALIAN INTERNATIONAL FILM con VISION DISTRIBUTION
“IO C’E’” è una commedia. Ed è una commedia che parla di religione.
Subito ci verrebbe da pensare o da dire che fare commedia su di un tema del genere non sia una bella cosa: “perché la religione è una cosa seria!”
Ma cos’è una commedia? Andiamo alle origini.
La parola COMMEDIA ha un significato etimologico sorprendente: derivante dal greco antico avrebbe infatti vari significati e derivazioni che oggi potremmo tradurre come “Corteo Festivo”, “Canto” o “Canto del villaggio”. Ma la cosa più sorprendente è che descriveva cortei e canti festivi che servivano a scongiurare disgrazie, ed erano comunque e sempre dirette al favore degli dei!
In quale migliore maniera quindi si potrebbe parlare di religione?
E lo ha fatto ALESSANDRO ARONADIO con questo film. Genialmente.
Come si evince dal trailer il protagonista Massimo (EDOARDO LEO) decide di creare una sua personale religione per trovare il modo di non pagare le tasse e risollevare le sorti del suo bed e breakfast “MIRACOLO ITALIANO”.
Scopre infatti che i luoghi di culto (di ogni religione) accettano solo donazioni che arricchiscono le loro casse. Esentasse.
Chiede quindi e ottiene l’aiuto di sua sorella Adriana (MARGHERITA BUY) commercialista e dello scrittore fallito Marco (GIUSEPPE BATTISTON) per essere assistito a livello burocratico e teologico. Nasce così lo “IONISMO” una religione allettantissima che racchiude il meglio (the best of) di tutte le religioni ma che soprattutto mette in primo piano se stessi, le persone, al di sopra di tutto: “non avrai altro dio all’infuori di te!”. Un credo che porta la gente a riappropriarsi della loro felicità, insomma. Simbolo e icona sacra perfetta è… lo specchio, che riflette l’immagine del fedele.
E la commedia si concretizza. Durante tutta la pellicola ci troviamo ad assistere a vicende di crescita del credo che ci fanno sorridere e ridere ma ci lasciano spessissimo anche sorpresi, colpiti dallo sviluppo di alcune delle fasi. Perché la cosa più bella è che attraverso la rocambolesca crescita di questo culto si percepiscono anche enormi profondità. Come che l’appartenenza a qualcosa del genere, a un gruppo, ti restituisce un’identità, a volte la tua. Ma soprattutto che la gente ha bisogno di credere, perché senza credere in qualcosa si è persi. E spesso, troppo spesso, anche alle bugie.
Il film non fa il verso o prende in giro i profeti di vecchie e nuove religioni: al contrario! Gli attori sono bravissimi: tutto il cast, con la sua recitazione, seppur in tono leggero, ha attraversato un concreto percorso attoriale che restituisce perfettamente la realtà. La regia ha il giusto ritmo e coglie gli ingredienti perfetti per dare il giusto sapore, la struttura della trama è credibilissima e reale: il film quindi funziona, senza insultare o ridicolizzare.
Finalmente una commedia. Una commedia italiana che racconta come una volta, col riso amaro, la bellezza della miseria umana e materiale. Che fa sorridere e ridere, ma che soprattutto fa pensare.
PAOLO RICCI
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