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Mani Nude di Gianguido Palumbo: multiculturalità e irrazionale @Coreander Roma

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Il 27 novembre 2017 alla Libreria Coreander di San Giovanni, è stato presentato il libro “Mani Nude” di Gianguido Palumbo Pagi

E’ la storia di sei personaggi che si incrociano in una Roma notturna, multiculturale ed irrazionale. Se ne è discusso nella cornice di #Spaziosenzaconfini, il progetto di #Coreander dedicato all’intercultura.

Un luogo aperto a presentazioni di libri sui temi della multiculturalità, scrittori stranieri, libri in lingua, corsi per bambini e tante altre esperienze da promuovere e sviluppare per uno scambio di esperienze tese a valorizzare la multiculturalità attraverso la cultura e la lettura dandone piena cittadinanza.

Il libro è stato edito da Spring edizioni, ed hanno dialogato con l’autore Tana Anglana, esperta di cooperazione internazionale attualmente una delle responsabili del Summit delle Diaspore Italiane per l’Agenzia MAECI e Barbara Schiavulli, Cofondatrice e Condirettrice di Radio Bullets e reporter di zone di guerra.

Una delle prime domande poste all’autore è stata come sia nata l’idea del libro.

E’ stato scritto in modo strano, quasi in trans“, risponde l’autore. L’obiettivo principale era come raccontare il malessere, lo star male, le crisi, in modo originale e renderlo in una chiave multietnica e romana.

La protagonista è Maria, una chiromante 2.0, che attraverso l’astrologia, l’astronomia, la psicologia, la grafologia, cerca di indicare e di risolvere le crisi dei vari personaggi. Queste crisi rispecchiano le continue crisi dell’autore, che si etichetta come “irrequieto”. Crisi politica, sessuale, religiosa, professionale, che questo libro è riuscito a “curare”, quasi come fosse una terapia gratuita.

I personaggi sono tutti diversi fra di loro, per estrazione, professione, cultura ed etnia, ed ognuno viene da un particolare quartiere di Roma. C’è multiculturalità ma senza cadere nel catalogamento, nel senso che ogni problema è un problema di una persona in quanto tale, non è legato alla cultura di provenienza.

Un’altra domanda che gli è stata posta, è stata, come mai ha scelto la notte, come tempo narrativo.

Per la privacy, il pudore, la vergogna che si prova quando ci si deve aprire intimisticamente. E’ stato inoltre un escamotage narrativo per dare immagini di Roma, descrittive, cinematografiche.

Il secondo tema molto importante è quello dell’irrazionalità. Quando si affronta una crisi e non si trova una soluzione, molte volte si cercano risposte nell’irrazionalità. Il destinismo, la magia, il karma, gli oroscopi, la lettura della mano, l’astronomia, i segni zodiacali.

La magia, l’irrazionalità, alla maniera demartiniana (di cui è riportato proprio un passo di “Sud e Magia”), rappresenta una forma di rifugio, che l’uomo ha nell’affrontare le incertezze, le incognite della vita. Una forma di compensazione di fronte alla precarietà dell’esistenza.[:]

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