Monica Guerritore in “Giovanna d’Arco”@Teatro Vascello di Roma
[:it]dal 9 al 14 aprile 2019 dal martedì al sabato h 21 domenica h 18
Compagnia Umberto Orsini
MONICA GUERRITORE in
GIOVANNA D’ARCO
scritto e diretto da Monica Guerritore
video proiezioni a cura di Enrico Zaccheo
progetto luci Pietro Sperduti
capo elettricista Marco Marcucci
in collaborazione con PARMACONCERTI
“Seguire la voce del cuore che si sa giusta, e morire anche per quella.” Con questa frase Monica Guerritore spiega il motivo che l’ha appassionata alla figura di Giovanna d’Arco, la mistica eroina che, ispirata da Dio, condusse alla vittoria la Francia contro gli Inglesi. La pièce teatrale, da lei scritta e diretta, si sviluppa intorno al processo subito dalla “pulzella d’Orleans” alla giovane età di 19 anni. Il testo è stato tratto dagli atti del processo (resi pubblici soltanto negli ultimi anni grazie a Giovanni Paolo II) e dal De Immenso di Giordano Bruno, ai quali sono stati affiancati citazioni del filosofo Nietzsche, del drammaturgo Bertold Brecht e versi della poetessa Maria Luisa Spaziani.
Al centro della scena un palo che lascia intravedere il futuro rogo, avvenuto nella piazza del mercato di Rouen nel 1431. Ad accompagnare lo svolgimento della storia ci sono immagini, a cura di Enrico Zaccheo, proiettate alle spalle della protagonista: Che Guevara, Martin Luter King, il ragazzo della piazza di Tien A Men, figure che nella storia hanno lottato e dato la vita per la difesa della libertà.
Molto suggestiva anche la parte musicale, curata da Paolo Astolfi, che spazia tra le note di Rossini, i Carmina Burana di Orff, l’Adagio per Archi di Barber, Tom Waits, fino all’inno di Freddy Mercury “The show must go on” creando così un effetto di forte risonanza emotiva. Ottimo anche l’intervento delle voci fuori campo del tribunale dell’inquisizione, ben interpretate da Pietro Biondi, Enrico Zaccheo, Stefano Artissunch e Raffaele Latagliata.
In canottiera nera e pantaloni militari, con metà corpo in un’armatura e con la spada crociata, la Guerritore pone nella pièce tutta la sua fisicità abbandonando l’interpretazione di un femminile fragile, per ispirarsi ad una nuova forza femminile da cui scaturisce un corpo di donna che trascende il proprio sesso trasformandosi in passione e forza spirituale. “La sua forza “ dice l’attrice, “trascende la sua appartenenza al genere femminile. La sua passione è universale e travalica il tempo, la sua idea di libertà è eterna”. La storia della “pulzella d’Orleans” diventa così una storia senza tempo di elevata risonanza emotiva, una vocazione non solo mistica ma generale, dove ognuno può identificarvi le più elevate parti di sé.
“E’ vero, Giovanna d’Arco ad un certo punto sembra cadere, rinnega, ma solo per due ore. Le hanno infilato nel cervello il tarlo del dubbio come accade per Cristo sulla croce. Ma è solo un momento, poi riprende il suo viaggio in quell’ immensità che seppe non solo vedere, ma anche raggiungere: ‘sorgendo impavida a fendere con l’ali l’immensità dello spazio’.
“A 10 anni di distanza ho deciso di riprendere lo spettacolo perché ne ho sentito in me e nel pubblico la necessità. E di nuovo sferzo il mio corpo e il mio cuore perché restituiscano ancora una volta sul palcoscenico la forza immensa del ‘coraggio’. Mentale, carnale, spirituale. Forza di cui noi tutti abbiamo bisogno “. E la Guerritore, facendo propria la vocazione di Giovanna d’Arco con la sua intensa interpretazione, sembra intraprendere insieme a lei il viaggio verso quell’ immensità e libertà che molti cercano ma che in pochi riescono poi a raggiungere.
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